Momenti di tensione davanti il palazzo d'Alì, sede del municipio di
Trapani, ieri pomeriggio, quando una folla
spontanea di cittadini trapanesi in
un sit-in di protesta anti-tares ha urlato "Tutti a casa". Un coro
unanime di oltre duemila persone che si è riunito riempiendo piazza Vittorio
Veneto ed urlando tutto il loro disappunto nei confronti dell'amministrazione
comunale di Trapani, del sindaco Vito Damiano e del consiglio
comunale. L'attuale primo cittadino, dinanzi al coro unanime di
disappunto, ha ribadito che l'aumento del tributo comunale sui rifiuti solidi
urbani era dovuto, anche a causa della situazione finanziaria in cui versavano
le casse dell'Ente subito dopo il suo insediamento. L'aumento del tributo sui
rifiuti solidi urbani non è proprio andato giù ai trapanesi ed il potere
mediatico dei social network ha fatto il resto. Per la prima volta, grazie a
Facebook, una protesta spontanea nata da un comitato di cittadini è stata
capace di portare in piazza migliaia di persone. "Basta con le
tasse", ha gridato la gente che si è vista recapitare a casa la Tares. Da
Facebook in piazza Vittorio Veneto, dove si sono ritrovati in circa 2000, tra
studenti, operai, pescatori, commercianti, pensionati per dire "No"
alla Tares, ad una tassa che ha reso più vuote, a ridosso del Natale, le tasche
dei cittadini. La protesta anti-Tares è la protesta di chi non ce la fa più, la
protesta di chi non ha più certezze, una protesta che si è estesa anche nei
confronti della politica nazionale. Una classe dirigente che secondo i
cittadini non è più in grado di recepire i bisogni della comunità civile. Tanti
i focolai di malcontento in città, dallo stadio Provinciale al mercato Ittico,
dal centro storico alle periferie, tutti con un unico obiettivo, il sindaco nel
mirino e un invito perentorio: "Dimettiti!". Il culmine della
protesta partita dal social network è stata la raccolta delle buste della Tares
che sono state messe insieme in un sacco e provate a restituite
all'amministrazione comunale, ma di sindaco e consiglieri comunali nemmeno
l'ombra. E quando la folla ha tentato di entrare dentro Palazzo d’Alì sono
intervenuti gli agenti del reparto mobile in tenuta antisommossa, respingendo
l'assalto. Il tentativo di forzare il blocco davanti al Municipio si è fermato
ma la tensione rimane alta. Un albero di Natale è stato abbattuto tra gli
"olè" della piazza ed il coro da stadio "Chi non salta è un
consigliere". Marzia Lombardo, una delle organizzatrici della
manifestazione pacifica, si dissocia da alcun atti poco piacevoli che si sono
verificati, invitando i manifestanti a mantenere un tono pacifico. La piazza
anti-Tares, sempre più piena, chiede le dimissioni dell'intero consiglio
comunale. Dopo ore di protesta una delegazione di manifestanti è stata ricevuta
dal sindaco e rappresentanti dell'amministrazione comunale a Palazzo Cavarretta, dove è stato
richiesto l'intervento del Ragioniere Generale del comune di Trapani
Gioacchino Petrusa per fare il punto della situazione sulla nuova tassa
sui rifiuti. Ed ha avuto modo di ribadire che il percorso intrapreso
dall'amministrazione era obbligato. Alle 21.00, mentre l'incontro è ancora in
corso, le forze dell'ordine comunicano che "il grosso dei manifestanti
presenti a piazza Vittorio Veneto si è disperso. Davanti al Municipio restano
ancora un centinaio di persone, mentre una cinquantina stazionano davanti
l'ingresso di Palazzo Cavarretta". I focolai continuano a rimanere accesi
e i manifestanti insistono nel richiedere le immediate dimissioni di sindaco e consiglieri.
Le prossime ore saranno decisive per il futuro dell'attuale amministrazione
comunale, che più volte ha rischiato in poco più di un anno di fare le valigie
e tornare a casa.
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