Il peschereccio "Cartagine" di Mazara del Vallo (Trapani) è stato sequestrato intorno alle ore 18.00 di ieri da
una motovedetta della Tunisia e dirottato nel porto di Sfax. A bordo ci sono 9 uomini di equipaggio, tre mazaresi e sei tunisini. I proprietari sono gli armatori Paolo e Nicolò Giacalone. Lo riferisce il presidente del Distretto produttivo della pesca di Mazara del Vallo, Giovanni Tumbiolo, secondo cui il "Cartagine" è stato abbordato in acque internazionali, e "mentre era in navigazione, come risulta dalla blue box e dai tracciati delle Capitanerie di porto" a 70 miglia dalle coste tunisine, in prossimità della zona del Mammellone, un tratto di mare su cui la Tunisia avanza pretese di pesca esclusiva. La nave Sirio della Marina militare, in navigazione a circa 35 miglia dal peschereccio, avvisata via radio dell’accaduto da un secondo peschereccio italiano – il Twenty Two – ha mandato in volo il proprio elicottero dirigendolo verso la posizione del Cartagine per raccogliere informazioni e stabilire un contatto radio. Il motopesca Twenty Two ha inoltre riferito che all’atto del dirottamento, il Cartagine non era intento in attività di pesca. Alle 19,30 circa, il motopesca Cartagine è entrato nelle acque territoriali della Tunisia e, nonostante i ripetuti tentativi, l’elicottero della Marina Militare non è riuscito a stabilire un contatto radio con il motopesca e con la motovedetta della dogana tunisina. L'unità siciliana, specifica comunque Tumbiolo, al momento del sequestro non stava pescando. La Farnesina è stata informata e l'ambasciata italiana a Tunisi si sta attivando per seguire il caso.
una motovedetta della Tunisia e dirottato nel porto di Sfax. A bordo ci sono 9 uomini di equipaggio, tre mazaresi e sei tunisini. I proprietari sono gli armatori Paolo e Nicolò Giacalone. Lo riferisce il presidente del Distretto produttivo della pesca di Mazara del Vallo, Giovanni Tumbiolo, secondo cui il "Cartagine" è stato abbordato in acque internazionali, e "mentre era in navigazione, come risulta dalla blue box e dai tracciati delle Capitanerie di porto" a 70 miglia dalle coste tunisine, in prossimità della zona del Mammellone, un tratto di mare su cui la Tunisia avanza pretese di pesca esclusiva. La nave Sirio della Marina militare, in navigazione a circa 35 miglia dal peschereccio, avvisata via radio dell’accaduto da un secondo peschereccio italiano – il Twenty Two – ha mandato in volo il proprio elicottero dirigendolo verso la posizione del Cartagine per raccogliere informazioni e stabilire un contatto radio. Il motopesca Twenty Two ha inoltre riferito che all’atto del dirottamento, il Cartagine non era intento in attività di pesca. Alle 19,30 circa, il motopesca Cartagine è entrato nelle acque territoriali della Tunisia e, nonostante i ripetuti tentativi, l’elicottero della Marina Militare non è riuscito a stabilire un contatto radio con il motopesca e con la motovedetta della dogana tunisina. L'unità siciliana, specifica comunque Tumbiolo, al momento del sequestro non stava pescando. La Farnesina è stata informata e l'ambasciata italiana a Tunisi si sta attivando per seguire il caso.

di Irene Cimino per
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