Castelvetrano - Il Tribunale del
riesame di Palermo ha disposto la scarcerazione dei fratelli Michele e
Giuseppe Vaiana, di cinquantotto e cinquantuno anni, arrestati lo scorso 16
febbraio dai carabinieri di Castelvetrano con l’accusa di duplice omicidio di
Paolo Favara e Caterina Vaiana, cognato e sorella dei due imputati. Durante l’interrogatorio avvenuto in carcere per ore i
fratelli Vaiana, otto giorni dopo l’arresto, avevano deciso di rispondere alle
domande del gip di Marsala, Annalisa Amato,
rigettando tutte le accuse loro
mosse. I fratelli Vaiana
sono ritenuti, secondo la Procura di Marsala, gli autori dell'omicidio,
avvenuto il 24 agosto 1990, in un ovile di contrada Dionisio, a Campobello di
Mazara. I due fratelli, secondo i loro legali,
l’avv. Vincenzo Salvo, difensore di Michele Vaiana, e l’avv. Diego Tranchida
per Giuseppe Vaiana, che hanno presentato il ricorso al Riesame, sono stati
arrestati soltanto “sulla base di illazioni, di semplici supposizioni”. In base a quanto emerso dalle
indagini degli inquirenti, che hanno ricostruito i complicati retroscena a
distanza di ben 23 anni, attraverso una serie di articolati e complessi
interrogatori, riscontri e attività tecniche, suffragati dalle intercettazioni
telefoniche, l’intento per Giuseppe Vaiana sarebbe stato quello di insabbiare
“lo stupro sulla nipote minore”, figlia della vittima Caterina, all’epoca dei
fatti una bambina di solo 7 anni, mentre il movente per il fratello Michele
sarebbe nato per forti rancori, dovuti
ad un rientro di un prestito di 13 milioni di lire che la vittima aveva
ottenuto dallo stesso per l’acquisto del gregge che la sorella curava con il
suo compagno e che non aveva più restituito. A fare ripartire l’inchiesta era
stato il figlio di Paolo Favara, che nel 2010 aveva chiesto di revisionare gli
atti del procedimento relativo al duplice omicidio, archiviato da decenni. Di
fatto dalle indagini è emerso che i due giovani amanti sarebbero stati
assassinati lo stesso giorno in cui una ginecologa di Campobello di Mazara,
ormai da tempo deceduta, aveva accertato che la piccola aveva subito anni prima
violenza carnale. Dopo la scarcerazione, Giuseppe Vaiana è tornato nella sua
abitazione a Castelvetrano, agli arresti domiciliari. Misura alla quale era già
sottoposto, prima dell’arresto dell’operazione denominata
“Cold case”, nell'ambito di un’altra indagine. Il fratello, Michele
Vaiana, invece, si trova ricoverato all’ospedale di Trapani, dove è stato
trasferito durante il periodo della detenzione per l'aggravarsi di alcune
patologie da cui era già sofferente.