Trapani – Un uomo affetto da problemi mentali era fuggito venerdì
da Trapani, dopo aver rapito le due figlie. “Una semplice passeggiata in auto”.
E’ questo che avrebbe fatto credere alle sue due ragazze, di quattordici e
diciotto anni, quando si è presentato a casa della suocera per salutare le
figlie. Una banale scusa che probabilmente, all’interno della Citroen, ha retto
fino all’imbocco dell’autostrada. Le due ragazze erano state affidate dal
tribunale, dopo la morte della madre, alla nonna materna, negando di fatto la
paternità all’uomo affetto da una grave patologia psichiatrica. La suocera ha
immediatamente denunciato il rapimento alla polizia, che ha diramato la nota di
ricerca. Vettura e
numero di
targa finiscono sui terminali delle centinaia di migliaia di pattuglie in
servizio su tutto il territorio nazionale. Nella caccia all’uomo vengono anche
utilizzate sofisticate tecnologie che consentono di ricostruire il percorso
della vettura. Eppure, il piano dell’uomo era riuscito a superare lo Stretto di
Messina, anche se, percorrendo la carreggiata settentrionale della Salerno -
Reggio Calabria, non è andato oltre Cosenza dove è stato bloccato, terminando
dunque la folle corsa verso l’ignoto futuro, durata quasi trentasei
interminabili ore. Lui 52 anni, trapanese, affetto da disturbi mentali,
infatti, è stato intercettato dalla centrale operativa della Polstrada di
Cosenza Nord, che aveva localizzato la vettura in transito nel tratto
cosentino. A bloccarlo come per un normale controllo, nel tratto che lega gli svincoli
di Rende e Montalto, è stata la destrezza del comandante Antonio Provenzano,
che ha organizzato la trappola muovendo con astuzia i suoi agenti sullo
scacchiere dell’autostrada SA-RC. Il trapanese bloccato è stato affidato alle
cure dei medici per un trattamento sanitario obbligatorio, mentre le due
giovani sono state scortate fino a Trapani, dove hanno potuto riabbracciare la
loro nonna.di Salvo Cimino